Cos’è la conservazione preventiva?
La conservazione preventiva viene definita “l’insieme delle misure e delle azioni tese a evitare o ridurre al minimo futuri deterioramenti o perdite” (ICOM-CC). In particolare, si applica con continuità nell’ambiente dell’opera o della collezione, eliminando le cause principali del degrado o riducendole alla minima intensità.




Quali sono le minacce?
Moltissime sono le variabili che contribuiscono alla complessità del processo di deterioramento che subiscono i materiali. Queste sono sinergicamente responsabili dello sbiadimento dei colori, della formazione di crepe, deformazioni dei supporti, di efflorescenze, corrosione delle superfici, muffe, infestazioni e moltissime altre forme di degrado.

Come intervenire?
Lo studio di queste minacce richiede il contributo della scienza per identificare efficacemente eventuali cambiamenti o decadimenti sofferti dai beni che necessitano di protezione; pertanto viene richiesta l’attività di scienziati ed esperti professionisti. Sulla base delle informazioni scientifiche acquisite, è possibile elaborare un metodo di conservazione adeguato a ciascuna situazione.
Lo studio e la raccolta dei dati devono essere messi in atto caso per caso, tenendo conto di almeno tre elementi principali: la collezione, le condizioni ambientali e (anche) i fruitori.

Le collezioni
Le collezioni per loro natura sono uniche. Possono essere costituite da una sola tipologia di materiale o da un complesso sistema di questi. Per il corretto mantenimento di ogni singola opera ogni materiale di cui questa è composta necessita di proprie condizioni ideali. Tali condizioni sono però spesso in conflitto tra loro e soprattutto con l’ambiente in cui le opere vengono esibite. A fronte di ciò, la vera sfida della conservazione è quella di individuare il miglior equilibrio tra i materiali ed il loro contesto.

Le condizioni ambientali
Le condizioni indoor e la qualità dell’aria sono determinanti per lo stato di benessere degli oggetti. Le variazioni climatiche e microclimatiche infatti, possono riguardare non solo la salute dell’uomo, ma anche la salute dei materiali. Temperatura, umidità relativa, tenore di anidride carbonica e particolato atmosferico, sono solo alcuni tra i vari fattori causa di stress fisici e alterazioni. Processi chimici (per via dell'interazione della superficie con gas, solidi, polveri etc..), elettrochimici (in presenza di acqua ed ossigeno) e molto spesso biologici, agiscono sinergicamente con i materiali dell’opera comportando delle alterazioni che in base alle diverse circostanze, possono rivelarsi più o meno dannosi. Conoscere ciò che accade nell’ambiente è fondamentale per comprendere le condizioni delle opere, la loro conservazione e le modifiche che inevitabilmente subiranno nel tempo.

I fruitori
Per quanto riguarda i fruitori, va considerato che l’ambiente delle opere coincide spesso con quello abitativo di chi le possiede, che a sua volta contribuisce alla modificazione del clima indoor. Pochi sono infatti consapevoli di trascinare polveri ed inquinamenti dall’esterno e di apportare energia termica e vapore acqueo nei modi più disparati. I fruitori spesso non sono consapevoli nemmeno degli stress meccanici cui sottopongono gli oggetti ogni volta che li prendono in mano per mostrarli. La pulizia dello spazio in cui la collezione è esibita viene altrettanto sottovalutata. Qualsiasi accumulo di polvere, detriti, parassiti (o altri materiali organici e inorganici) può essere il punto di partenza per un futuro danneggiamento. La consapevolezza del problema è pertanto fondamentale al fine della ricerca verso il giusto bilanciamento di tutte queste variabili.





La cura dei materiali artistici
Nella definizione della conservazione preventiva il Comitato Nazionale Italiano di ICOM precisa inoltre che le misure e le azioni precauzionali debbano essere indirette, non interferire con i materiali e la struttura dei beni e non modificarne l’aspetto. È quindi importante comprendere che la conservazione preventiva ha come scopo quello di prevenire l’insorgere delle minacce, non riparare danni già esistesti (che nella maggior parte dei casi si sono insediati per la cattiva conservazione). Molte collezioni infatti sono già state danneggiate in passato.
L’obbiettivo è quindi intervenire nel presente per proteggere le collezioni nel futuro, e di trasmettere un’adeguata consapevolezza alla figura del collezionista per la cura dei materiali artistici.

Eda Murtic
Art Care Expert

 

Bibliografia
Bibliografia: Iccrom.org. 2021. Conservazione Preventiva | ICCROM. [online] Available at: https://www.iccrom.org/it/section/conservazione-preventiva [Accessed 12 February 2021].