“L’arte non deve essere decorazione, ma deve essere qualcosa che ti scuote e ti fa pensare”. Questa è la filosofia di Maria Livia Brunelli, fondatrice e curatrice della MLB Gallery, una particolarissima casa galleria di arte contemporanea, o come definita da Cesare Pietroiusti “galleria relazionale”. Sita nel cuore di Ferrara all’interno di un palazzo rinascimentale davanti al Castello, le opere esposte sembrano esser sorvegliate dagli stupendi soffitti a cassettoni che, suggestivamente, nel loro stile ferrarese quattrocentesco rievocano la storia e lo splendore della città della famiglia d’Este. È proprio il contrasto tra passato e futuro a creare quel senso dell’arte come un pensiero in divenire, che trasmette all’osservatore un flusso di energia e di pace.
Fig. Anna Di Prospero, Untitled - Social Housing in Carabanchel, Madrid (ed 6+2pa), 100x67
Ad ArteFiera di quest’anno, la MLB Gallery ha voluto proporre una giovane artista, Anna di Prospero, conosciuta per i suoi autoritratti fotografici.
Nella sequenza presentata nello spazio espositivo, ciò che vibra con estrema energia sono i valori dell’artista legati alla maternità, alla paternità, alla famiglia e all’amore. Il senso di protezione, è ciò che in particolare risuona da questi temi persistenti, non intaccati da null’altro, come a voler marca-re l’importanza di quei valori cardini che sembrano invece essere assai deboli nella nostra contemporaneità. I contesti delle opere variano sempre, ma la loro geometria, la vacuità e la calorosa cromaticità si riallacciano a quel senso di accoglienza e serenità. Ma soprattutto sono la rappresentazione spoglia ed il silenzio che emergono da quei pochi contorni scelti, a marcare ancora una volta la rilevanza delle cose importanti.
Sarà forse la passione per ciò in cui credono o la forza che le spinge a voler esternare le cose impor-tanti, a farci percepire una confortante e piacevole similitudine tra la casa relazionale di Maria Livia Brunelli e l’artista Anna di Prospero.
Indubbio è che la curatrice, con questa sua scelta, ancora una volta non poteva meglio rappresentare quel suo pensiero dell’arte come qualcosa che ti scuote e che ti fa pensare.
Eda Murtic
Art Care Expert
Articolo disponibile su Leadershipmedica
Biografia dell’artista
Anna Di Prospero nasce a Roma nel 1987.
Ha studiato fotografia presso l'Istituto Europeo di Design di Roma e la School of Visual Arts di New York. La sua ricerca fotografica si caratterizza per il segno introspettivo con cui esplora la quotidianità e il rapporto tra uomo e spazio. Nel 2008 è stata inaugurata la sua prima mostra personale all’interno di Fotografia-Festival Internazionale di Roma. Nel 2009 partecipa al FotoLeggendo Festi-val e vince il Prix Exchange Boutographies che le vale la partecipazione al Boutographies Rencontres Photographiques di Montpellier. Nel 2010 vie-ne selezionata per il seminario di fotografia inter-nazionale Reflexions-Masterclass tenuto da Giorgia Fiorio e Gabriel Bauret.
Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e Stati Uniti, tra cui Les Rencontres D’Arles, Month of Photography Los Angeles e La Triennale di Milano e il Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Le sue foto hanno incantato l’Italia e l’America, dove Anna Di Prospero ha approfondito i suoi studi presso la School of Visual Arts di New York. Nel 2016 è stato pubblicato il suo primo libro fotografico Marseille(s), frutto del lavoro svolto in residenza artistica presso l’associazione culturale Le Percolateur di Marsiglia.
L'intensa opera che la ritrae con la madre, “Self-portrait with my mother”, è stata scelta come immagine della grande mostra della Collezione Donata Pizzi “L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2015” ospitata nel 2016/2017 alla Triennale di Mi-lano. L’opera appartiene alla serie “Self-portrait with my family”, nata dal desiderio dell’artista di sviluppare una ricerca sui suoi legami più intimi: in ogni immagine ha analizzato il rapporto familiare lasciando che si trasformasse in fonte ispiratrice. La parte più importante di questo lavoro è stata per lei il coinvolgimento ottenuto durante gli scatti, grazie al quale ha scoperto aspetti sconosciuti dei suoi familiari ritratti nei luoghi della loro esistenza quotidiana. Nelle opere della serie “Urban self-portrait”, l’artista ritrae invece sé stessa in poetici ed evocativi autoscatti in cui il suo corpo “interpreta” l'architettura contemporanea. Nel 2018 ha esposto in una personale nel Palazzo Ducale di Mantova. Hanno scritto di lei di recente An-gela Madesani e Antonio Grulli